Siate romantici, ma con discrezione.
Siate poetici, facendo finta di nulla.
Fate come vi pare, guardandovi intorno.
Sorridete, se necessario.
Piangete a vanvera.
E mangiate molti frutti rossi, lasciano un bel colore sulla labbra.
Ricordate sempre che il basilico non cresce tutto l’anno, potremmo mai riuscirci noi?
La cioccolata torna tra un po’, ma ci sono i gelati.
Il cambio di stagione ci starà sulle palle anche quest’anno, ma lo faremo, forse.
Siate poetici, facendo finta di nulla.
Fate come vi pare, guardandovi intorno.
Sorridete, se necessario.
Piangete a vanvera.
E mangiate molti frutti rossi, lasciano un bel colore sulla labbra.
Ricordate sempre che il basilico non cresce tutto l’anno, potremmo mai riuscirci noi?
La cioccolata torna tra un po’, ma ci sono i gelati.
Il cambio di stagione ci starà sulle palle anche quest’anno, ma lo faremo, forse.
Uscendo poco ho calato 4 vestiti, forse neanche mi va più di uscire, non va bene?
Lo so, ma non basta.
Il sole non è più lo stesso, ma in fondo in fondo neanche noi.
Lo so, ma non basta.
Il sole non è più lo stesso, ma in fondo in fondo neanche noi.
La ricorderemo come l’estate della resistenza, quella in cui tra una mascherina e un vaffanculo, ognuno di noi ha sentito vicina la paura di morire e continua a sentirla; anche quelli che dicono è solo un raffreddore più forte degli altri, negando hanno più timore di tutti, ma così tanto che se lo nascondono.
La ricorderemo come l’estate pirandelliana, finalmente è evidente che tutti abbiamo una maschera, sperando di ricordarlo e che tutto questo abbia un termine.
I tramonti sono solo scelte di emisfero che la luna sfrutta a suo vantaggio, ma in certi momenti è meglio non pensarci; se vi dovesse capitare non era il tramonto giusto, cambiate viale.
Buon.
I tramonti sono solo scelte di emisfero che la luna sfrutta a suo vantaggio, ma in certi momenti è meglio non pensarci; se vi dovesse capitare non era il tramonto giusto, cambiate viale.
Buon.
Io sono nessuna e anche centomila. Ho lavorato con Merini, danzato con la figlia indiana di Rossellini, ho visto morire Giorgiana a sedici anni. Che ne so, mi accorgo che ho fatto miriadi di cose.
Mi hanno chiamata Silvia, io mi sono chiamata Cazzandra, per tanti motivi, ma quello più importante è che sono nata “popo cazzara” e ridere mi salva la vita tutte le volte, se rido con altri me la salva anche di più.