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Percorso in treno Parigi – Poissy, liberamente illustrato © Raffaella Matocci

« La vue est très belle, l’herbe est une belle chose, la forêt aussi : on y touchera le moins possible.
La maison se posera sur l’herbe comme un objet, sans rien déranger ». L.C.

«Bello il panorama, bella l’erba, bello anche il bosco; li toccheremo il meno possibile.
La casa si poserà sull’erba come un oggetto, senza disturbare nulla». L. C.

Queste sono le parole di Le Corbusier quando Pierre, ricco assicuratore francese, ed Eugéne Savoye commissionano nel 1928, a lui e al cugino Pierre Jeanneret, la casa di vacanza da costruire sul loro vasto terreno di sette ettari, situato sulla collina di Beau Regard, lungo la riva sinistra della Senna a Poissy.

Piccola e antica città della Francia, Poissy dista circa 30km da Parigi, a cui è collegata dalla stazione ferroviaria che serve i dintorni della Capitale, la Grande Ceinture. Fino al XIII sec fu una delle residenze dei Re di Francia e ad oggi conserva la collegiata di Notre-Dame, restaurata a partire dal 1844 dall’architetto Eugène Viollet-le-Duc.

Le Corbusier ha 41 anni e la commessa della famiglia Savoye è l’occasione per dimostrare e mettere in pratica i princìpi che sono racchiusi nel testo fondante del Movimento Moderno, la raccolta di saggi “Vers une architecture” (1923) in cui molte delle sue teorie architettoniche, racchiuse nei cinque punti, diventeranno il linguaggio di riferimento sin dalle sue prime espressioni.

“Les cinq points d’une nouvelle architecture”: Pilotis (pilastri in c.a.), plan libre (pianta libera), façade libre (facciata liberata dalla funzione strutturale), toit terrasse (tetto piano a terrazza), fenêtre en longueur (finestre orizzontali a nastro)

ph. © Raffaella Matocci

Ne “Il linguaggio moderno dell’Architettura” (1973) Zevi, in chiave provocatoria, così come gli si addiceva, pone l’esigenza di strutturare in lingua le teorie dell’architettura moderna così da non farla regredire una volta esaurito il ciclo dell’avanguardia; l’obiettivo è quello di fissare sette invariant dell’architettura moderna sulla base dei testi più significativi e paradigmatici.

Nella sesta invariant Zevi affronta il tema della “Temporalità dello Spazio” dove lo spazio continuo è uno spazio da vivere, sperimentato dallo spettatore attraverso la passeggiata architettornica e la concezione che lo spazio venga compreso pienamente solo quando lo si attraversa; il movimento nello spazio è accompagnato dal movimento del tempo espresso dal passaggio del sole, dai giochi di luce negli spazi interni ed esterni che cambiano nell’arco di una giornata e durante tutte le stagioni.

Gli esempi appropriati citati sono la Villa Savoye di Le Corbusier (1928-31) e il Guggenheim Museum di New York di Frank Lloyd Wright (1943-59)

È risaputo che Bruno Zevi fosse un sostenitore di Wright e non fosse un estimatore di Le Corbusier, tanto che lo stesso racconta un aneddoto che vede Corbu andare verso di lui e dire: “You’re Zevi. They all say you’re against me. But I know it’s not true” […]

Aveva ragione.

Villa Savoye è un unicum; il suo razionalismo vibra di poesia”…Bruno Zevi

Video Diatomea.net – realizzato con le immagini di © Raffaella Matocci

P.S. Per aggiungere una curiosità, secondo Zevi le sette invariant dell’architettura moderna sono reperibili contemporaneamente in alcune opere di Wright: in grado massimo nella Fallingwater (Casa sulla Cascata).

INFORMAZIONI UTILI

Telefono: +33 (0)1 39 65 01 06
Indirizzo: Ville Savoye à Poissy, 82 Rue de Villiers, 78300 Poissy, Francia
Come arrivare in RER:  linea A, fermata Poissy (zona 5 Paris visite)
Accessibilità: Rampa d’accesso per persone con mobilità ridotta con accompagnatore
Costo del biglietto: Adulti 7.50€ Ridotto 6.00€ Under 18 (Eccetto scolaresche e gruppi parascolastici) gratuito
Sito ufficiale: https://www.villa-savoye.fr/


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