Sulla collina un uomo fuma
La macchina è stata vista
In pochi millesimi di secondo la combinazione rapida degli elementi chimici
Scatena l’inferno
Il vetro si sbriciola la lamiera si accartoccia la carne si strazia.
“Sono tua madre, Giovanni, ti sto aspettando.
Sono tuo padre, Giovanni, ti sto attendendo.”
Sulla collina il Diavolo fuma ancora un’altra sigaretta.
“Non posso fermarmi, ho ancora la testa piena di cose da dire.”
Sulla costola della montagna cieca, Satana ed i suoi servi scherzano
E premono un telecomando
Se la montagna avesse potuto vedere lo scempio
avrebbe rovinato su di loro cumuli di pietre.
Un rumore tremendo parte dal cuore della terra
Ed in pochi millesimi di secondo, dentro l’abitacolo
Il vetro si frantuma la lamiera si piega i corpi si dissolvono.
L’Angelo della Morte prende la mano di Giovanni
“vieni”
Giovanni dice: “non posso è ancora presto, il mio cuore
è ancora forte, la mia testa è piena di cose che non ho potuto dire”
va la Madre da Giovanni e gli dice:
“Giovanni, devi tornare, ricongiungerti a me”
Ma lui risponde:
“non posso, Madre, la terra, gli uomini e Francesca resterebbero soli.”
L’Angelo della Morte prende la mano di Giovanni e dice:
“così sia.”
Sulla costola della montagna sorda, Satana ed i suoi schiavi
Bevono alcool e fumano tabacco.
L’Angelo della Morte prende anche la mano di Francesca e dice:
“così sia”.
Madri prendono le mani dei figli che viaggiavano con loro e si sono dovuti fermare.
“noi non possiamo seguirvi, Madri, il nostro posto è accanto all’ombra ed al respiro
di Giovanni, il nostro cuore è forte, la nostra mira sicura, le membra agili e giovani.”
“Così sia”, dice L’Angelo della Morte, e tutti i figli dal cuore forte e dallo sguardo sincero
tornano dalle Madri.
La terra rimane sola, e tutti gli uomini restano soli.
Quando si abbassa la polvere, siamo tutti più soli.
Non riuscirò a dimenticare.
Palermo 10 novembre 2002. Antonio Musotto.
Si fa presto a dire Bio!
Sono nato a Palermo nel 1960, i miei mi hanno portato subito a mare e il mare è rimasto il mio elemento ideale. Studiai senza troppo entusiasmo “è intelligente, potrebbe fare di più ma non si applica” era il mantra dei miei insegnanti: mia madre, insegnante pure lei, rosicava da morire perché avevo imparato a leggere a tre anni seguendo Alberto Manzi in tv, e sapeva che le cose le sapevo, ma non lo dimostravo. Al liceo – e questo doveva farmi presagire il mio futuro – facevo i temi a tutti, o quasi tutti, ovviamente copiando il loro stile e stando bene attento che spuntassero un voto inferiore al mio. Maturità classica traumatica, laurea in farmacia con la velocità di speedy gonzales: avevo la Voigtlander di mio padre ma poi confrontandomi con gli altri studenti acquistammo le prime reflex elettroniche. Io comprai una Yashica FR1, che ho usato fino a poco prima del matrimonio. Per una decina d’anni ho fotogafato e filmato le tappe auxologiche dei miei figli, poi siccome ero stressato e a causa del lavoro di allora passavo tanto tempo a casa davanti al pc, ho cominciato a scrivere racconti. Ho ripreso a fotografare seriamente un giorno che, dopo avere regalato a mio figlio una pesantissima Nikon digitale, fui folgorato dalle Panasonic Micro 4/3: è ancora il mio sistema, e non lo cambierei perché è trasportabile, compatto, mangia poca batteria e mi fa fare belle foto. Sono uno che si concentra sull’inquadratura e non sulla tecnica, e la stessa cosa potrei dire della mia scrittura. Il racconto breve (non avrò mai la pazienza e la costanza di scrivere un romanzo) è una forma narrativa nella quale mi trovo a mio agio, Todo Mundo II è la mia ultima opera, non so se ultima ultima o no. Vivo a Palermo “vado in giro, vedo gente, faccio cose” nel campo delle biotecnologie e malattie genetiche rare. https://www.amazon.it/Sicilia-Ediz-illustrata-Antonio-Musotto/dp/8899003297