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Don’t be afraid she’s a coward

Recensione secondo l’enciclopedia Treccani: esame critico, in forma di articolo più o meno esteso, di un’opera di recente pubblicazione. Detto fatto mi accingo a svolgere il compito proposto dall’Associazione Diatomea.net, ossia scrivere una recensione al volumetto citato sopra; accolgo l’invito con curiosità, una volta compreso l’argomento e il costrutto di questa gradevole opera di Friedrich Christian Delius, scrittore tedesco nato a Roma nel 1943, non molto noto nel nostro Paese [1]; preferisco quindi basare il mio commento sulle notizie riportate nel libro, edito da Le Lettere, a cura di Susanne Lippert.

Due minuti con Paul McCartney, inevitabile calco del bellissimo Esercizi di stile di Raymond Queneau, testo amato e riletto di tanto in tanto, mai sazia del gustosissimo gioco di variazioni di un tema banale, tra figure retoriche e generi letterari; ora si rende necessaria una precisazione: la versione italiana del libro di Delius è esperimento di traduzione compiuto dagli studenti del corso di Lingua e Traduzione Tedesca dell’Università degli Studi di Roma.

Salta subito all’occhio l’audacia sia dell’autore, impegnatosi nella stesura di 66 versioni di una storiella ordinaria, alla maniera di Queneau (il suo Exercises ne conta 99), sia degli studenti del corso di traduzione, emuli del virtuoso Umberto Eco che curò la traduzione e l’adattamento in italiano di Esercizi di stile, nel 1983, consapevole delle regole del gioco.

In effetti Susanne Lippert ci informa che chiese a Delius se per il suo libro si fosse ispirato a Queneau, e lui, non molto contento della domanda implicante una supposta somiglianza, rispose affermativamente.

Dall’introduzione della Lippert:

Una breve descrizione del libro Due minuti con Paul McCartney, tratta direttamente dalla homepage di Delius, recita così: “Un pallone, un cane, un Beatle, due giovani e sette ragazze a Regent’s Park a Londra, il giorno in cui la canzone Getting Better viene registrata per l’album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band.” Un incontro strano, raccontato e inquadrato in tanti modi diversi, un gioco divertente con prospettive sempre nuove e belle varianti. Sessantasei variazioni, un ventaglio colorato di stili e tonalità, di composizioni letterarie, giochi di parole e modi di scrivere. […]

Ho letto con piacere le sessantasei variazioni della storiella definita insignificante, apprezzando l’impegno dei giovani traduttori, tuttavia sarebbe stato ancor più interessante trovare nel libro anche il testo originale, per meglio considerare come le sfumature e le particolarità di una lingua, il tedesco in questo caso, sono state trattate e adattate nella versione italiana, nel rispetto dello schema ludico proposto dall’autore.

Posso solo tentare un’ipotesi: Delius non voleva presentare nella forma una pedissequa riproduzione dell’opera di Queneau  riportando il testo fonte; di fatto il tedesco è lingua poco praticata in Italia e per nulla orecchiabile. Come siano andate le cose non è dato saperlo.

Utile addentrarci nei misteri della traduzione, in appendice, con le  Pillole di traduzione di Susanne Lippert.

Lippert ha ritenuto opportuno fornire ai lettori un breve saggio di traduttologia, giacché questa materia ha le sue teorie, regole e strumenti utili a svolgere un buon lavoro di traduzione. Nel compendio è citato anche Dire quasi la stessa cosa  di Umberto Eco il quale, con la consueta prosa  avvincente, sottolinea le criticità, le false credenze e gli errori, a volte fatali, nei quali si rischia di incorrere quando non si è sufficientemente abili nel difficile mestiere di traduttore.

A coronamento del tutto, nel breve saggio della Lippert troviamo uno spassoso esempio di traduzione automatica.

Tornando allo scopo di questo mio commento, riporto  l’invito indicato in seconda di copertina:

Un libro da regalare a persone intelligenti, soprattutto ai fan dei Beatles, agli amanti del calcio e della letteratura, agli insegnanti di lingua, agli appassionati di Londra e in special modo agli aspiranti scrittori in cerca di una palestra stilistica.


[1]  Delius è autore famoso in Germania anche per gli argomenti trattati nei suoi romanzi che quasi sempre riguardano temi di attualità e storia:
–  La passeggiata da Rostock a Siracusa, 1998, Sellerio
–  La ballata di Ribbeck, 2012, Mimesis
–  Il mio anno da assassino, 2008, Edizioni Spartaco.


Dello stesso autore anche libri ambientati in Italia:
Ritratto della madre da giovane, 2009, Archinto e Die linke Hand des Papstes, 2013, Rowohlt