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Donne dinamiche e super tecnologiche: ecco le migliori app dell’anno per le donne. Le app che ogni donna dovrebbe avere sul proprio smartphone. Le migliori app che ogni donna dovrebbe scaricare. App per donne: come lo smartphone può semplificarti la vita. Le 5 migliori app pensate per le donne. Le 7 app più utili che ogni donna dovrebbe avere.  Questi sono solo alcuni dei titoli che si incontrano on line e che ricordano che esistono applicazioni scaricabili sui telefonini di nuova generazione, dedicate espressamente al genere femminile, il genere portatore del cromosoma X.

Se poi si va a curiosare si scopre che sono applicazioni che “alleggeriscono la borsa e facilitano la vita quotidiana” e che “una volta provate non ne potremo (noi donne!) più fare a meno”. A questo punto è d’obbligo scendere nel dettaglio anche perché, tanto per galleggiare tra gli stereotipi sessisti, la curiosità è femmina. Per controllare di essere sempre in ordine c’è l’applicazione che trasforma lo smartphone in un vero e proprio specchietto da borsa. Pratico e a prova di rottura per scongiurare i 7 anni di sfortuna, indispensabile per aggiustare la ciocca ribelle di capelli che ti ostacola e ti fa apparire disordinata proprio mentre fai la spesa al supermercato. Volendo ti puoi scattare anche un selfie con il cespo d’insalata o con il prestante addetto al banco dei surgelati. A questo proposito con l’applicazione giusta non corri più il rischio di dimenticare la lista della spesa sul frigorifero, puoi memorizzare tutto in una lista digitale che ti seguirà ovunque chiedendoti “hai comprato i ravanelli?”, “ti sei ricordata dei sacchetti della spazzatura?”. Leggendo ancora si scopre che nella Silicon Valley, non scevra da accuse di sessismo, c’è comunque un team di donne che pensa app esclusivamente per altre donne. Deve essere una sorta di inquietante sorellanza digitale.

C’è quella in cui è possibile inserire età e dati personali riguardanti il tipo di pelle che hai, per ricevere info e consigli sui prodotti da usare o da evitare, qualora ti fossi persa una pubblicità o ti fossi distratta. Ma c’è di più, c’è una app discreta e dal funzionamento facile e intuitivo –  si sa donne e motori (o tecnologie) gioie e dolori – che permette di localizzare centri estetici a pochi passi dalla propria geo localizzazione. La guerra al disordine, alla trascuratezza, al pelo superfluo è ufficialmente dichiarata e si deve vincere. Poi c’è un’app che unisce 350 esercizi cardio e di resistenza studiati proprio per modellare il corpo femminile, tonificare, snellire, per ottenere solo le curve giuste al posto giusto, sennò che donna sei? A chi piacerai? Piacere a se stesse non è considerata opzione valida, né sufficiente.

C’è anche la vocina che ti ricorda di farli quegli esercizi, pigra! E sei hai un momento di sconforto tra una applicazione che ti  ricorda che devi idratarti e un’altra che ti comunica quante calorie hai già assunto e in quante poche ore danneggerai il tuo peso forma, ecco che ti supporta una app per aumentare la fiducia in te stessa, che ti fa fare un respiro profondo e riequilibra i livelli di stress presenti nella tua mente. E poi, tra tutte, le app che monitorano il ciclo mestruale, per non sbagliare mai il giorno. Si può sapere con esattezza quando iniziano le prossime mestruazioni, quali sono i giorni più fertili o se usi la pillola anticoncezionale ti ricorda di prenderla ogni 24 ore.

Tenere sotto controllo il peso, l’umore, la fertilità, l’appetito, la digestione, la contabilità domestica, il trucco. Tenere sotto controllo sembra essere quello che accomuna tutte queste applicazioni che, tra buone intenzioni e cattivi stereotipi, dovrebbero chissà perché e come facilitare la vita delle femmine.

Deve aver pensato proprio a questo  il governo dell’Arabia Saudita quando ha realizzato e diffuso sulle piattaforme Apple e Google, che si sono prestate con buona pace del liberalismo nell’era digitale, l’app Absher. 

Si scarica gratis e, con la scusa di semplificare la burocrazia, permette con un click l’accesso ai servizi forniti dal governo arabo, consente il rinnovo delle licenze, la presentazione di domande per un lavoro pubblico e persino la segnalazione di reati alle autorità o la registrazione ufficiale di nuove nascite.

Sembrerebbe tutto normale, se non per una delle sue sezioni tutta incentrata sul controllo delle donne che dipendono dagli utenti della app, a cui l’applicazione si riferisce definendole proprio come “dipendenti”.

Così gli uomini sauditi che usano l’applicazione possono revocare i permessi di viaggio, stilare una lista dei luoghi dove le donne a loro affidate (mogli, figlie, sorelle …) possono o  non possono andare, sottoponendole alla totale perdita di autonomia e privacy, sconfinando in uno strumento di controllo opprimente e maniacale. Ma questa è una app per maschi.


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