UNA GEISHA AL MARE
Claudia Vannini
Ph. © MjZ
“La transizione è una cultura. Vi sono tre aspetti che ogni cultura deve possedere: la produzione materiale attraverso delle tecniche, la riproduzione biologica che permette di trasmettere l’esperienza da generazione in generazione e la produzione di significati. Se non li produce non è una cultura”.
Ricordando Eugenio Barba, concepisco un’Antropologia Fotografica intesa come la capacità della mia attrice di entrare in un determinato scheletro/pelle, in un determinato comportamento scenico, anche se fuori dal suo contesto e della sua geografia di stereotipo, per favorire una trasculturalità dei principi che ritornano attraverso l’immediatezza dell’immagine.
La fotografia mi permette di non appartenere a nessun luogo, di non essere ancorata a una sola prospettiva , di rimanere in transizione.
Nel contesto quotidiano il corpo è condizionato dalla cultura, dallo stato sociale. In un contesto extraquotidiano o in un de-contesto il corpo artificiale/artistico può diventare credibile e raccontare la sua storia.
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