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Marsiglia, Francia ©MjZ

Marsiglia non è una città per turisti. Non c’è niente da vedere. La sua bellezza non si fotografa. Si condivide. Qui, bisogna schierarsi. Appassionarsi. Essere per, essere contro. Essere, violentemente. Solo allora, ciò che c’è da vedere si lascia vedere ”.

Così Jean-Claude Izzo descrive Marsiglia nella trilogia che lo farà diventare autore di culto e capostipite del “Noir Mediterraneo”, genere da lui codificato e portato alla massima espressione.

Casino TotaleChourmo. Il cuore di MarsigliaSolea, i tre capitoli che compongono l’opera, sono più di una trama avvincente, sono un inno alla città natale dello scrittore; bastano infatti pochissime righe affinché il lettore si innamori in maniera viscerale e acritica di vicoli e piazze che forse, in precedenza, aveva sentito nominare solo per la nefasta fama della Città durante i primi anni Novanta. Protagonisti assoluti, anche quando non vengono nominati sono due luoghi: Il Vieux-Port e Le Panier, il primo, crocevia di razze, galeotti, prigionieri, profumi e colori che descrivono Marsiglia più di mille guide turistiche; il secondo è semplicemente il quartiere più antico, là dove non solo “Massilia” è nata, ma anche dove cambia e migliora la sua storia.

     Marsiglia, Francia ©MjZ

Sarebbe facile parlare della trilogia descrivendo le vicissitudini del protagonista, Fabio Montale, e della sua sgangherata vita, ma questo libro va letto con occhi diversi, con sensi diversi. Nelle pagine troverete sentimenti vividi, profumi inebrianti e colori ancestrali; emozioni talmente forti che spesso vi chiederete se non siate proprio voi a camminare per il Vecchio Porto o se non sia l’amore della vostra vita che vi sta cucinando la bouillabaisse nella cucina accanto.

Questo libro va anche ascoltato, però, la musica è il filo conduttore che unisce lo scrittore con il suo alter ego, Fabio Montale, e non può essere una semplice casualità il fatto che i tre titoli dei libri siano anche, e soprattutto, tre titoli di canzoni.

Marsiglia, Francia © MjZ

E come il Jazz, che ammanta ogni singola lettera della trilogia, anche Jean-Claude Izzo è elegante, ha stile ed è estremamente diretto, la sua penna descrive sentimenti ai limiti e sfumati come la malinconia, la rabbia, l’amicizia, la solidarietà ed il razzismo; descrive, soprattutto, le contraddizioni dell’animo umano attraverso forse la città più contraddittoria di tutta Europa. Marsiglia d’altronde è chiusa dalle montagne e poi fugge verso il mare; Marsiglia è la città di chi arriva e di chi parte, Marsiglia è semplicemente noi e la nostra continua lotta tra arrendersi e lottare, tra il farsi coccolare dalle acque placide di un porto o sfidare il mare aperto con le sue onde che potrebbero essere mortali. Parafrasando Victor Hugo, Marsiglia oltre gli sconfitti, i romantici, i disadattati, oltre i margini “è la gioia di sentirsi vivi”.

“Penso al golfo di Marsiglia”, / Un’angoscia che si sveglia / Un frammento di cuore pieno d’esilio» Louis Brauquier

Immagine di Jean-Claude Izzo tratta da © https://ilmanifesto.it/jean-claude-izzo-il-cuore-di-marsiglia/

Di fronte al mare la felicità è un’idea semplice

da Chourmo. Il cuore di Marsiglia

Anche per perdere bisogna sapersi battere; anche senza possibilità, scommettere significa sperare; l’onore dei sopravvissuti è sopravvivere; è nel dolore che si riscopre di essere un esiliato

da Casino Totale

Lontano dagli occhi vicino al cuore, Marsiglia, sempre

da Solea

Marsiglia, Francia © MjZ

“Monterà in voi la limpida felicità di essere qui un giorno, una settimana, oppure un mese. O per sempre, magari” 

Jean-Claude Izzo

« Le persone che abbiamo amato non muoiono mai. Viviamo con loro. Sempre… Vedi, è come questa città, vive di tutti quelli che ci hanno vissuto. Tutti ci hanno sudato, faticato, sperato. Mio padre e mia madre sono ancora vivi in queste strade.» «Una città di esiliati» «Si, è così. Questa città sarà sempre e soltanto l’ultimo scalo del mondo. Il suo futuro appartiene a coloro che arrivano. Mai a quelli che partono.» «Oh! E chi resta, allora» «Sono come chi sta in mare, Felix. Non si sa mai se sono morti o vivi»“ da Chourmo


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