LORO (parte 1 e 2) di Paolo Sorrentino

Il film Loro 1, uscito nelle sale italiane il 24 aprile 2018, si apre nella cornice tarantina.
Alla fine del 2006, un giovane affarista, Sergio Morra (Riccardo Scamarcio), gestisce un traffico di escort che utilizza per corrompere imprenditori per ottenere appalti senza dover ricorrere alle procedure di legge. Tamara (Euridice Axen), la sua ambiziosa e spregiudicata compagna, lo aiuta nei suoi traffici al punto che decidono di trasferirsi a Roma per “provare a svoltare”, sperando di trovare un modo di incontrare Silvio Berlusconi.

Ad una festa Sergio incontra la bellissima Kira (Kasia Smutniak), che gestisce un gruppo di escort ed è direttamente in contatto con “Lui”.

Anche Tamara, a suo modo, cerca di arrivare a Berlusconi tramite una relazione sessuale con  l’ex ministro Santino Recchia (Fabrizio Bentivoglio), vicino a Silvio Berlusconi (magistralmente interpretato da Toni Servillo).

Berlusconi vive un momento difficile della sua vita, sia per il rapporto con la moglie (interpretata da una bravissima Elena Sofia Ricci) che si logora giorno per giorno, sia perché Forza Italia non è più al governo. Un giorno riceve la visita di Recchia che gli confida di essere ricattato da Tamara. Berlusconi, inizialmente si mostra ben disposto ad aiutarlo, ma poi, venuto a sapere che lui e Cupa avrebbero voluto prendere il suo posto, lo caccia per l’inaccettabile tradimento. Il Presidente parte poi alla volta di Roma giustificandosi con la moglie per impegni politici, ma partecipa in realtà alla festa di compleanno di una giovane e disinibita ragazza, Noemi Letizia.

Al suo ritorno in Sardegna, Berlusconi dialoga con Veronica sul suo yacht e mentre la moglie gli chiede di riprendere Mike Bongiorno in Mediaset, lui scorge la barca di Morra con tante ragazze in bikini.

Berlusconi osserva per qualche momento, ma poi fa ritorno nella villa con la moglie sulla moto ad acqua.

L’ultima scena vede i due che parlano del loro matrimonio in crisi sulla giostra e Fabio Concato che canta la canzone di quando si erano conosciuti, con Apicella che guarda di nascosto la scena dopo essere stato contattato per partecipare al programma L’isola dei famosi.

Loro 2, andato in sala il 10 maggio 2018, si apre con una discussione fra Berlusconi ed Ennio Doris, imprenditore e vecchio amico di Berlusconi (entrambi sono magistralmente e specularmente interpretati da Toni Servillo) che ne esalta il genio politico e gli ricorda che, nonostante la sinistra abbia vinto le elezioni, bastano sei senatori a passare dalla sua parte per far cadere il governo. Berlusconi accetta il consiglio di Ennio e per affrontare la nuova sfida saggia immediatamente la sua antica abilità di imbonitore chiamando un numero telefonico scelto a caso sulle Pagine Bianche e vendendo ad una illusa casalinga un fantomatico appartamento in un resort, richiamando a più riprese il cinema di Martin Scorsese  in The Wolf of Wall Street.

Il Governo cade e Berlusconi vince le successive elezioni, ma nella villa in Sardegna sono rimasti solo i fedelissimi Apicella e Spagnolo.

La solitudine spinge Berlusconi a far entrare l’esercito di escort di Sergio Morra nella sua villa.

Berlusconi sembra avere occhi solo per Stella ma la ragazza non cede alle sue lusinghe, anzi, gli fa notare che il suo alito somiglia a quello di suo nonno, un vecchio.

Appena arrivato al Governo, Silvio deve affrontare le terribili conseguenze del terremoto dell’Aquila. Giunto nella tendopoli costruita per l’occasione nel capoluogo abruzzese, il premier promette ad una anziana signora che le farà avere una dentiera nuova, mentre da fuori una voce grida: “Noi rivogliamo Gesù!“. I comportamenti di Berlusconi nei meeting internazionali mettono in imbarazzo le alte autorità dello Stato e Crepuscolo si vede costretto a chiedere al Cavaliere di governare con più serietà.

Berlusconi si prepara così per recarsi a New York per parlare all’Onu, ma giunto sull’aereo cambia idea e chiede a Spagnolo di far rotta a Casoria, dove si sta svolgendo la festa per i diciotto anni di Noemi Letizia. Man mano che escono fuori dettagli sulle sue cene e sulla dissolutezza dei suoi comportamenti, compresa la frequentazione di minorenni, Berlusconi si ritrova sempre più al centro di uno scandalo politico e vede gli alleati di sempre, tra cui Cupa Caiafa, allontanarsi dalla sua cerchia.Veronica Lario, di ritorno nella villa, annuncia a Silvio che intende divorziare e tra i due comincia una furiosa litigata. Schiacciato dagli scandali politici e sempre più isolato, Berlusconi appare insofferente. Finalmente invita a cena Mike Bongiorno, anche se il presentatore viene liquidato senza troppi riguardi. Ritrovatosi da solo, Berlusconi aziona finalmente il finto vulcano nel suo giardino, attrazione che aveva provato a mostrare a più persone senza mai riuscirci. Nel frattempo, a L’Aquila, i vigili del fuoco gestiscono il recupero di una enorme statua del Cristo estraendola da una chiesa distrutta dal terremoto. I titoli di coda sono accompagnati da un lungo piano sequenza sui volti dei pompieri affaticati dalla lunga notte di lavoro. Sullo sfondo, le macerie del terremoto.

Scegliere un pronome personale come titolo di un film non può essere una casualità.
Loro è il pronome che descrive ciò che è altro da noi. Loro è il pronome della rappresentazione, di una idea. Nessuno dei personaggi ha realmente contribuito con la sua storia alla sceneggiatura del film, nonostante Sorrentino abbia incontrato qualche volta Veronica Lario. Quindi il film non è aderente in alcun modo alla realtà, sebbene faccia riferimento alla storia italiana ed alcuni personaggi che ne abbiano fatto parte. Ma allora se i soggetti in realtà sono gli oggetti di uno sguardo, chi è il soggetto di Loro?

Senz’altro noi. Noi siamo chiamati in causa. Con il nostro immaginario, la nostra scala valoriale. Il mito del successo, dei soldi facili, del sesso, del capitale.

Sorrentino dà la sua personale interpretazione, come anche Toni Servillo, che diviene maschera, che costruisce un personaggio che resta credibile anche quando si esprime in napoletano.

In Loro ci siamo tutti noi.

Loro è un atto politico, per quanto il fatto politico resti a margine a discapito di quello privato, che però privato non è mai: il privato è sempre circondato dal pubblico, il privato è esso stesso rappresentazione, persino l’Io, nella discussione finale dei coniugi, resta Rappresentazione, come la pseudo Veronica afferma. I luoghi comuni ci sono tutti. Il venditore, il self made man, il “più bravo di tutti”, il “più furbo di tutti”. Il più carismatico di tutti.
Nella prima parte gli animali sembrano rovesciare la nostra condizione umana, gli animali sono le uniche presenze surreali ed innocenti, al contrario degli esseri umani, che sono grotteschi, bestiali nella loro ricerca di soldi facili, sesso, droga, potere. Sono caricature di esseri umani. Per i primi 70 minuti B. non compare sulla scena ed è tutta un’attesa della sua venuta. Poi compare e il personaggio aderisce alla nostra immaginazione.
Nella seconda parte c’è la ripresa del potere, la rappresentazione della corruzione, il cammeo di Mike Buongiorno che incarna il concetto di “vecchio”, superato, rispetto a quello del “giovane” ed energico Silvio. Anche Veronica diventa elemento dialettico per dare voce alle critiche: sottolinea il senso di inferiorità del marito, la corruzione. Tuttavia esaurito il ruolo di sparring partner anche la figura di Veronica è rappresentazione, come la sua idea di “cultura” che, pur prestandosi al gioco della facile contrapposizione, non esce mai dal senso di affermazione del potere, e che non è mai strumento di conoscenza fine a se stesso.

Fra il vuoto di senso di tutto quello che, a discapito dei tanti dialoghi, resta non detto e perciò oscuro, il terremoto dell’Aquila, da contingente, diventa paesaggio principale, immagine di un mondo che, nonostante le sue macerie, è salvifico attraverso l’azione “vera” del fare.

Il Cristo, nella scena finale, galleggia come una inerte icona della bellezza martoriata e al tempo stesso salvata.


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